"Il conflitto in corso oggi è cominciato nel 2014", riflette il professor Alessandro Achilli, esperto di letteratura ucraina e docente all'Università di Cagliari.
Dopo la decisione arrivata a fine 2013 da parte del controverso presidente ucraino Viktor Yanukovych di interrompere la discussione di un accordo commerciale con l'Unione Europea, l'Ucraina fu attraversata da proteste represse con la violenza. Pochi mesi dopo, la Russia annetteva a sé la Crimea.
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Il conflitto si era "quasi congelato negli anni subito antecedenti il 2022, ma questo non significava certamente che la Russia avesse messo da parte le proprie mire espansionistiche", secondo il professor Achilli.
Il rapporto tra Russia e Ucraina ha radici molto antiche e i due Paesi, ricorda Achilli, per secoli sono andate avanti "secondo traiettorie diverse e questo ha portato a visioni della propria appartenenza culturale e anche del proprio orientamento geopolitico molto, molto diverse".
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"Nell'Ucraina di oggi", prosegue il professor Achilli, "la poesia è qualcosa di fondamentale", con "nuove librerie che si aprono in continuazione e numerosi festival letterari, quelli tradizionali che vanno avanti nonostante i bombardamenti e i droni, ma anche nuovi festival che spuntano come funghi".
Nella letteratura si cercano risposte comuni alle sfide in corso e al momento la sfida per eccellenza non può che essere quella della guerra.Alessandro Achilli, professore associato all'Università di Cagliari