Non è la prima volta che la Russia viene in aiuto del governo siriano, come ricorda lo studioso del Medio Oriente Rahul Pathak tornando al 2011, anno in cui iniziò la guerra civile.
“All'epoca i ribelli hanno ottenuto un successo significativo. Hanno conquistato ampie zone del Paese, in particolare nel nord e nell'est. [...] A cambiare le sorti del Paese è stato il sostegno della Russia, soprattutto dell'aviazione russa”.
Proprio il sostegno della Russia aiutò il regime di Assad a riconquistare il territorio perduto.
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Ad una settimana dagli inizi della rivolta che ha riacceso il conflitto, mai davvero terminato in Siria, “sappiamo che la città di Aleppo è stata conquistata dai ribelli, ci sono combattimenti nella zona settentrionale del Paese ma i ribelli filo turchi che sono tra i gruppi principali che combattono contro il regine di Assad, si sono lanciati verso Damasco”, spiega il giornalista Giuseppe D'Amato.
L’aviazione russa sta cercando di sostenere il governo siriano nel sedare le ribellioni in diverse località del Paese: “Da quel che si comprende, le truppe governative sono in grande difficoltà e pare non siano intervenute sul campo ancora”.
La Russia da decenni sostiene Assad, in un’alleanza che esiste dai tempi sovietici... La Siria è una delle potenza alleate in Medio Oriente
Un'altra area particolarmente turbolenta in questi giorni è la Georgia. Ex parte dell'Unione Sovietica, la Georgia da allora ha virato verso l'Europa e l'Occidente.
L'anno scorso è diventata candidata ufficiale per l'adesione all'UE e le è stata promessa anche l'adesione alla NATO.
Tuttavia, il Paese è rapidamente precipitato in una crisi nelle ultime settimane. Nelle elezioni legislative del 26 ottobre scorso, il partito Sogno Georgiano ha dichiarato la vittoria, scatenando le reazioni sia dell'opposizione che della presidente della repubblica Salome Zourabichvili che denunciavano irregolarità, e proprio ieri la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso contro il risultato elettorale.
Poi giovedì scorso il governo ha dichiarato di voler sospendere i colloqui di adesione all'Unione Europea per i prossimi quattro anni. Sono da allora partite rivolte in diverse parti del Paese.
Dal 2012, il Paese è governato da Sogno Georgiano, un partito che secondo l'Occidente ha cercato di allontanare la Georgia dall'UE e di avvicinarlo alla Russia. La settimana scorsa il Parlamento europeo ha definito la situazione una "crisi democratica in via di peggioramento".
I rischi di far precipitare la Georgia in una crisi profonda come quella vissuta in Ucraina nel 2004 e 2013/2014 sono potenzialiGiuseppe D'Amato
In Georgia i contrasti interni sono sempre stati forti: già negli anni ’80 e ’90 la Georgia era stato uno dei primi Paesi a staccarsi da Mosca.
"Si tratta di un Paese storicamente diviso e a livello internazionale è un crocevia dove combattono varie potenze”, spiega D’Amato ricordando il conflitto durato 5 giorni nel 2008 tra Georgia e Russia.
Un altro Paese in cui è stato invocato lo spettro dell'influenza russa è la Romania, Paese che fa parte dell'Unione europea. Il primo turno delle presidenziali tenutosi lo scorso 24 novembre ha consegnato un risultato sorprendente che ha visto il nazionalista Călin Georgescu conquistare quasi un voto su quattro, sovvertendo le previsioni.
Georgescu ha lodato Vladimir Putin, descrivendolo come "un uomo che ama la sua patria", ed è contrario al supporto dell'Ucraina nel suo conflitto contro Mosca.
“Il Cremlino ha appoggiato in passato qualsiasi tipo di estremismo anti europeo, sia di destra sia di sinistra, quindi non sorprende il successo del candidato”, commenta D’Amato.