Svevo, Pavese e Buzzati “mi hanno riportato a casa”

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Mitchel in Italia nel 2024. Credit: Mitchel Contessi

Il vincitore del Premio Italia 2024 racconta il suo incontro tardivo con lo studio della lingua italiana, la passione per la letteratura ed un percorso attraverso il quale si è riappropriato delle sue radici.


Tra i tanti scritti giunti dalle università di tutta Australia in lizza per il Premio Italia di quest’anno, quello intitolato “Da un sogno” di Mitchel Contessi ha avuto la meglio.

Il concorso, promosso dall'Ambasciata italiana di Canberra, ha riconosciuto il talento e la fantasia che caratterizzano la scrittura di Mitchel, che studia italiano alla Griffith University di Brisbane da soli due anni.

“Sono innanzitutto molto grato di aver ricevuto il Premio”, dice ai microfoni di SBS Italian, mentre prepara le valigie.

Al vincitore del concorso letterario vengono offerti 2.000 dollari per sostenere le spese di un biglietto andata e ritorno per l'Italia.

“Il voucher mi aiuterà tantissimo per andare in Italia e approfondire lo studio della lingua e per parlare in italiano - un’esperienza che sarà unica e utile per l’apprendimento dell’italiano”, racconta.

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Durante le cinque settimane in Italia, Mitchel sarà assistente linguistico di inglese presso il Liceo Martin Luther King di Genova, come parte della sua laurea in Lingue e Linguistica.
Il premio è stato annunciato in occasione della Conferenza degli insegnanti d'italiano in Australia, sulla scia del tema della Settimana della lingua italiana nel mondo, che è: "L'italiano e il libro: il mondo tra le righe".

"All'inizio quando ho letto La coscienza di Zeno di Italo Svevo, mi ha colpito. Dopodiché ho letto Gino Buzzati, Cesare Pavese. Era come se questi scrittori volessero mandarmi un messaggio", racconta Mitchel.

"'La coscienza di Zeno' è stato un'ispirazione per il mio racconto, 'Da un sogno', che parla di un personaggio che è forse come me, alla ricerca di un significato, di un modo per capire se stesso".

L'italiano per Mitchel è diventato anche uno strumento per riscoprire le proprie radici.

“Mio padre ha origini italiane, è nato a Melbourne da genitori di Trieste. Quando ero bambino i miei genitori si sono separati, quindi sono cresciuto separato dalla cultura italiana. Ho sempre sentito questo legame con il Bel Paese, con la mia eredità. Per questo ho deciso di studiare l'italiano all’università”.

“All’inizio ho scelto l’italiano come un minor, ma poi piano piano mi sono innamorato della lingua e della cultura e quindi ora l'italiano è diventato il mio fulcro”.

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