La storia dell'immigrazione e dell'integrazione dei siciliani in Australia

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Franco Perdichizzi, negli studi di SBS Italian a Sydney Credit: Courtesy of Franco perdichizzi

Franco Perdichizzi è un giornalista italiano che è stato recentemente in visita in Australia, per realizzare un servizio sull'immigrazione siciliana nel Paese, focalizzandosi in particolare sulle comunità originarie di Capo d'Orlando, in provincia di Messina, e delle Isole Eolie.


"Sono qui perché la città dove abito, Capo d'Orlando, compierà il primo centenario della sua autonomia", racconta Perdichizzi ai microfoni di SBS Italian.

"Raccontare il centenario della mia città significa raccontare anche l'emigrazione degli orlandini [ovvero gli abitanti di Capo d'Orlando]", continua.

Alla fine del 1800, molti abitanti di Capo d'Orlando emigrarono a Fremantle, in Western Australia, spiega Perdichizzi, aggiungendo che attualmente c'è una comunità di 6.000 orlandini in questo quartiere di Perth.

"Quindi raccontare la loro storia significa raccontare la storia di Capo d'Orlando", afferma.

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Attraverso le sue interviste, Perdichizzi ha scoperto come gli emigrati siciliani abbiano contribuito al settore della pesca delle aragoste in Western Australia. "Io dico sempre che gli orlandini siciliani hanno fatto fortuna in Australia", afferma.

Perdichizzi ha intervistato anche altri gruppi siciliani, come i liparoti delle isole Eolie residenti a Sydney.
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"I siciliani si sono integrati in maniera incredibile, ma non era così all'inizio", afferma Perdichizzi.

L'integrazione è avvenuta subito dopo la Seconda guerra mondiale, principalmente in due momenti, spiega.

"Prima, dopo la Grande depressione del 1929, quando l'America ha chiuso i confini, e allora tutti si sono riversati in Australia. Quindi questo è stato il primo boom degli italiani qui, dei siciliani e dei calabresi", afferma Perdichizzi.

"Il secondo [momento] è stato dopo la Seconda guerra mondiale, perché aver combattuto contro i nazisti ha dato un senso di unità, cioè gli italiani sono stati visti come australiani", continua. "E lì è stato, direi, il 'momento magico': quando l'Australia ha capito che gli italiani ormai appartenevano proprio alla cultura australiana".
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Perdichizzi ha intervistato anche le nuove generazioni, "perché oggi continuano ad arrivare le eccellenze italiane: tantissimi giovani medici, ingegneri, architetti", racconta.

Perdichizzi prevede di condividere le storie raccolte attraverso vari canali, inclusi articoli per la "Gazzetta del Sud" e segmenti televisivi. È particolarmente attivo sui social media, dove gestisce una pagina seguita da oltre un milione di persone.

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