Dal 1° gennaio 2025, un datore di lavoro che intenzionalmente commette furto salariale rischia fino a 10 anni di carcere.
“Il ‘wage theft’ si manifesta in molteplici modi: alcuni più palesi, come ad esempio sottopagare qualcuno, ma ci sono anche modo più subdoli come il mancato pagamento di straordinari o indennità [...] deduzioni ingiustificate, per esempio trattenere parte del salario per uniformi, trasporti o costi non autorizzati”, spiega Luigi Amoresano, National Research Officer all'Australian Manufacturing Workers Union, ai microfoni di SBS Italian.
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Secondo i dati del governo, il furto di salario costa ai lavoratori circa 1,35 miliardi di dollari ogni anno.
Si tratta di un fenomeno che colpisce tutti i settori, e in particolare le categorie di lavoratori considerate più vulnerabili come le donne, i giovani e gli immigrati.
Le testimonianze di due lavoratori della ristorazione confermano l'estensione del furto salariale nel settore in Australia. Credit: MICK TSIKAS/AAPIMAGE
Nell'esperienza di Andrea, un pizzaiolo italiano arrivato in Australia da meno di un anno, il furto salariale è molto diffuso e riscontrarlo ha cambiato l'idea che si era fatto prima di partire.
“Partendo dall’Italia e pensando alle tante esperienze di ragazzi che hanno lavorato in Europa [...] arrivando in Australia e pensando di trovare una situazione 'rose e fiori', ho notato molta disonestà da parte dei datori di lavoro".
Nella mia piccola esperienza, avendo provato vari ristoranti, sul 70% ho riscontrato molte illegalità nei pagamenti e sono molto delusoAndrea
Secondo Luigi Amoresano, il furto salariale non ha conseguenze solo per i lavoratori che ne rimangono vittime, ma danneggia tutto il mondo del lavoro, compresi i datori di lavoro onesti e l'economia del Paese.
“Il wage theft abbassa gli standard salariali e aumenta la pressione sui datori di lavoro onesti. Se un datore di lavoro paga il lavoratore quanto deve essere pagato si trova in una situazione di svantaggio rispetto a chi usa il wage theft per abbassare i costi”.
[Il ‘wage theft’] pone pressione sui datori di lavoro onesti; sono pratiche sleali che danneggiano intere industrie e provocano danni alla società in generale perché riducono le entrate fiscali e le entrate previdenziali, e in questo modo si danneggiano anche i servizi pubblici che lo stato offreLuigi Amoresano
Come spiega Gabrielle Marchetti, avvocatessa di Job Watch e membro del Com.It.Es. Tasmania e Victoria, “se il datore di lavoro intenzionalmente non ti paga quanto ti deve, può essere un reato e le denunce vanno fatte tramite Fair Work Ombudsman. Poi questa agenzia, se ci sono le prove sufficienti, dà il tutto al Commonwealth Director of Public Prosecutions (CDPP) o alla nostra polizia federale”.
La detenzione fino a 10 anni per chi commette furto salariale è la stessa che si applica nel caso di corruzione di pubblico ufficiale, furto e stupro.
Alberto lavora nella ristorazione da oltre un decennio e spesso si è trovato ad avere a che fare con datori di lavoro che non hanno retribuito straordinari, maggiorazioni per turni serali, ferie e malattie.
Situazioni comuni soprattutto a quei lavoratori che dipendono dal business che ne sta 'sponsorizzando' la permanenza in Australia e che spesso non denunciano per paura.
“Sottopagare le persone significa sfruttamento, significa prendersi gioco delle persone... Secondo me si tratta di una cosa molto pesante, si tratta di una mancanza di rispetto e di una forma di violenza. È giusto che [chi commette furto salariale] paghi con il carcere”.
Secondo la nuova legge, chi commette furto salariale può incorrere a sanzioni di 1,65 milioni di dollari nel caso di un datore di lavoro, mentre un'azienda rischia multe fino a 8 milioni di dollari.