Arrivata nel Australia con un Working Holiday Visa, Ersilia Festa ha fatto varie esperienze lavorative nel campo dell'hospitality a Perth, passando al visto 457 (allora ancora esistente) e ottenendo poi prima la residenza permanente e quindi la cittadinanza australiana.
Grazie alla sua esperienza nel "retail del gourmet food", nel 2020 Ersilia ha aperto una bottega di cibi italiani a Fremantle, che ha chiamato "L'Italiana".
Dopo alcuni anni di lavoro in proprio durante la pandemia, ha deciso però di prendersi una pausa per ritornare in Italia.
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La vita è unpredictable [imprevedibile]!Ersilia Festa
Questa decisione è giunta in seguito alla riapertura dei confini australiani dopo la pandemia.
"[In Australia] Siamo stati un po' più isolati rispetto all'intero pianeta durante il Covid", spiega Ersilia ai microfoni di SBS Italian, "quando hanno aperto le frontiere ho detto: 'sai che c'è? Io torno a casa'".
Ersilia Festa nel sito del villaggio minerario in Western Australia Credit: Courtesy of Ersilia Festa
Qui la sua vita ha preso però una direzione diversa: "quando io sono arrivata a Perth dopo un anno e mezzo d'Italia, ho ritrovato una Perth molto cambiata nel post Covid: non c'era disponibilità di case".
Ersilia ha quindi deciso di cogliere un'opportunità di lavoro in una miniera in una zona remota del Western Australia.
Dopo aver mandato appena tre résumé mi sono trovata nel deserto del PilbaraErsilia Festa
Da allora Ersilia lavora in un villaggio dove vivono 800 minatori, collaborando all'amministrazione delle strutture e alla gestione degli aspetti residenziali. Ricopre diversi ruoli, spostandosi all'interno del sito.
"È un vero e proprio 'villaggio', che include anche mense, palestra e lavanderie. Le sfide nell'affrontare la vita in miniera sono state tante: dall'isolamento al caldo, agli orari lunghissimi della tipica giornata lavorativa", spiega Ersilia ai microfoni di SBS Italian.
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"Ci vogliono circa tre-quattro mesi di adattamento a quel contesto ambientale, in termini di temperature", prosegue Ersilia.
Le sfide che ti aspettano non sono solo di natura fisica, ma anche mentale.Ersilia Festa
"Si lavora a turni di 12 ore, con un break di un'ora. Non c'è un'atmosfera urbana, quindi è sfidante e fortemente condizionante", racconta Ersilia.
"La mia giornata è molto lunga, inizia alle quattro di mattina, e può finire anche alle sette, alle otto di sera", specifica.
Uno scorcio di un cosiddetto 'donga', una struttura prefabbricata che ospita chi lavora nel villaggio minerario. Credit: Courtesy of Ersilia Festa
"Io sono un po' il volto, e la persona con cui loro si interfacciano", racconta Ersilia.
"Mettersi dalla parte di un minatore, una persona che lavora in miniera, è una cosa molto difficile", riflette Ersilia.
"Porto il mio sorriso, la mia energia, porto tutto di me", sottolinea, "ed è questo che mi consente di 'sopravvivere' in un contesto del genere, perché per me non è facile".
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