"La città gioca un ruolo molto importante in tutti i gialli del Mediterraneo, nel senso che diventa una presenza molto viva, molto palpabile, quasi una protagonista insieme al detective", spiega Barbara Pezzotti.
"Il detective si sente un po' anche alienato dalla città, e soprattutto dai cambiamenti urbanistici architettonici, la scomparsa dei vecchi quartieri, la cementificazione, l'inquinamento".
[In Izzo] Montale parla di suo padre, parla della sua foto nella carta d'identità e dice: 'Mio padre era italiano, ma poteva essere algerino'. Quindi anche qui [c'è] questa idea di questo DNA che non è un DNA nazionale, ma è un DNA mediterraneo che accomuna le popolazioniBarbara Pezzotti
In questo episodio attraversiamo l'Algeri di Llob, la Barcellona di Pepe Carvalho, l'Atene di Haritos e la Marsiglia di Fabio Montale, ma anche l'immaginaria Vigata di Salvo Montalbano, in una Sicilia più vicina all'Africa che all'Italia.
"Andrea Camilleri dipinge il suo personaggio, Montalbano, come un personaggio che è molto più vicino alla cultura mediterranea, che vede come cultura ancestrale, mentre la cultura del nord Italia è la cultura straniera".
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