Esistono ormai da tempo servizi di aiuto a bordo, ma una proposta innovativa arriva da una recente start-up di un imprenditore californiano, chiamata "Nanny in the Clouds".
L'idea è piuttosto semplice: mettere in contatto chi ama i bambini ed è già passeggero dell’aereo con genitori che hanno bisogno di aiuto in viaggio, in cambio di un piccolo contributo in denaro.
Abbiamo chiesto a chi era all'ascolto cosa ne pensano, e quali sono le difficoltà maggiori che hanno incontrato in volo con i figli.
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"Facile, difficile ... dipende tantissimo dal carattere del bambino e dalle sue abitudini, ma io ho sempre trovato aiuto dagli assistenti di volo e anche dalle persone a bordo", commenta Vanessa, mamma di una bimba di nove anni e di un bambino di cinque, al microfono di SBS Italian.
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Cristian e la sua compagna, diventati genitori da meno di un anno, hanno da poco affrontato il primo lungo volo con la loro bambina.
"Dal suo punto di vista è andato tutto bene", dice. "Lei ha assorbito fin da subito la novità ed è stata molto curiosa. Tutto sommato la parte dell'aereo è stata la più tranquilla".
"Per quanto mi riguarda, dagli 0 ai 3 anni è la fascia più complicata perché richiede gestione e monitoraggio continui, ma anche una logistica ben pianificata", interviene Claudia.
"Per esempio è importante considerare diversi cambi di vestiti, intrattenimenti vari, pannolini, latte in polvere e kit di sterilizzazione. Per non parlare del fatto che, quando sono piccoli, i bambini sono in continuo movimento, si irritano facilmente e toccano qualsiasi cosa", prosegue.
"Non conoscevo il servizio di babysitter in volo, ma per prenderlo in considerazione dovrei prima capire il costo".
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Ilaria, a cui è spesso capitato di dover viaggiare da sola con i suoi figli ormai grandicelli, dice: "se ci fosse stata la baysitter ne avrei usufruito certamente".
E aggiunge: "i miei poi... avevano l'abitudine di addormentarsi proprio al momento dell'atterraggio".
In conclusione Anna spezza una lancia a favore dei più piccini: "L'idea di stare seduta per dieci ore, non è proprio nelle corde di una bambina piccola".