Guido Scatizzi vive in Australia da quasi 17 anni, dove lavora nel mondo immobiliare, e la sua avventura qui è iniziata in modo quasi casuale.
"Sono arrivato nel maggio del 2007, dopo aver preso la seconda laurea in economia", racconta Guido ai microfoni di SBS Italian.
La scelta di un'esperienza in Australia è nata grazie ad un'opportunità lavorativa, ma per Guido, Sydney era una città sostanzialmente sconosciuta.
"Per i primi 5-10 anni, in un nuovo Paese è tutto bello e tutto è interessante. Sembra che sia una vita assolutamente magnifica. Ti senti la persona più fortunata del mondo", riflette Guido.
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Tuttavia, aggiunge Guido, con il passare degli anni è inevitabile fare dei bilanci.
Vi sono da un lato la vita che ci si è costruiti all'estero, la nuova rete professionale e umana e "l'inevitabile cambiamento avvenuto in noi", spiega.
Dall'altro vi sono gli amici di una vita, l'appartenenza a codici culturali diversi, la nostalgia della propria lingua e la distanza da una famiglia che invecchia e che forse viaggia sempre di meno.
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"Ti fai delle domande ... cosa ho sacrificato? Amicizie, rapporti con la famiglia, viaggi in Europa, tutte quelle piccole cose che dai per scontato, che però poi a un certo punto diventano più importanti di quello che magari pensavo che fossero", dice Guido.
Guido e la sua compagna spesso riflettono sul futuro e sulla possibilità di cercare di dividere il loro tempo tra l'Italia e l'Australia.
È un dialogo aperto su come poter bilanciare le opportunità professionali con il bisogno di essere più vicini alle proprie radici. "È un argomento che affrontiamo", racconta Guido.
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"La parte economica e lavorativa al giorno d'oggi è comunque molto importante, non è una cosa che si può mettere in secondo piano", continua.
"L'Italia nel bene e nel male, con tutti i pregi e i difetti che ha, è il mio Paese e lo sarà sempre", conclude.
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