In viaggio in bicicletta, da solo, attraverso il centro dell'Australia. Senza esperienza né preparazione, ispirato da un film, Into The Wild, che parla di libertà, solitudine, natura e amicizie nate lungo la strada.
Francesco Bassi ha 26 anni e vive in provincia di Mantova. Anzi, viveva. Perché da quasi tre mesi si trova in Australia e la sua casa, mentre attraversa in bicicletta i deserti o le strade costiere del continente, è diventata la sua tenda. A volte, per una notte o qualche giorno, lo diventano le case di sconosciuti che lo incontrano lungo il suo lungo e lento viaggio.
Perché Francesco, seguendo l'esempio di Christopher McCandless (la cui vita venne romanzata nel celebre film diretto da Sean Penn), è anche lui, a modo suo, un "viaggiatore estremo".
Ho preso l'aereo il 29 di aprile da Milano per Darwin. Sono arrivato a Darwin e non avevo altra scelta... dovevo andare nel deserto in bicicletta
Dopo 12 giorni passati nella capitale del Territorio del Nord per ambientarsi è partito per il suo viaggio.Un intero continente da attraversare a cavallo di una bici, con sé tutto il necessario per essere autosufficiente, ripararsi, filtrare l'acqua. Tutto il necessario tranne l'esperienza.
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Francesco racconta di non essere un ciclista esperto o avere mai avuto una particolare passione per le due ruote.
Non ero assolutamente preparato a niente, non avevo preparato il viaggio, non sapevo nemmeno da che parte cominciare. Sapevo solo che la strada era tutta dritta e quindi non potevo sbagliare
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Quando è giunto a 150 chilometri a nord di Alice Springs, il clima è cambiato, e Francesco ha, usando le sue parole, "assaporato" lo sbalzo termico da deserto: caldo di giorno e temperature prossime allo zero di notte.
Poi giù verso Adelaide. Dal caldo del deserto alla pioggia incessante dell'inverno del Sud Australia, che lo ha accompagnato verso il Victoria. Quindi Melbourne, dove lo aspettava finalmente un letto caldo e un po' di riposo.Ma quale letto? E in casa di chi? Francesco è stato accolto da uno sconosciuto che lo aveva visto settimane prima nel deserto, in quelle che lui definisce, condizioni terribili.
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Da Alice Springs non mi sono fatto la doccia per 15 giorni perché era impossibile, non trovavi nulla. E un signore mi ha visto dopo 15 giorni e mi ha detto: 'Quando arrivi a Melbourne io ti ospito per quanto tempo vuoi', e sono stato da lui per una settimana"
Ed è proprio questo un un aspetto del viaggio che ha particolarmente toccato Francesco: l'incontro con le persone lungo la strada.
Il signore di Melbourne è stata solo una delle tante persone, sconosciute fino a quel momento, che hanno aiutato Francesco nel suo viaggio. Lui le definisce una "massa di persone" che a un certo punto ha iniziato ad ospitarlo ogni sera, soprattutto nei giorni di pioggia e freddo tra Adelaide e Melbourne.
Ho riscoperto veramente l'amore delle persone nei miei confronti e qualcuno che ti da qualcosa solo per farti stare meglio, non perché vuole qualcosa in cambio, perché io in cambio non potevo dare niente. A una signora ho regalato la mia moka del caffè italiana, ma poi non avevo nient'altro
Dopo Melbourne Francesco ha iniziato a risalire l'Australia, arrivando a Sydney e fino agli studi di SBS dove ci ha raccontato la sua avventura. E da cui è ripartito subito dopo, alla volta di Brisbane. Lì lo aspetta un vecchio amico che non vede da 10 anni. Si fermerà in Queensland per qualche mese. Cercherà lavoro per guadagnare abbastanza e potersi permettere la prossima tappa del suo viaggio: la Nuova Zelanda.Chiediamo a Francesco se poi sarà il momento di tornare a casa. Lui fa un sospiro:
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No, non si torna a casa. Il mio sogno è volare a Singapore e fare tutta l'Asia [...] e l'est Europa e arrivare proprio davanti a casa mia
E secondo le previsioni di Francesco, questo dovrebbe succedere tra un anno e otto mesi.
Ma per quale motivo lo sta facendo? Il film, certo. Ma non solo.
"Una cosa del genere o la fai o non la fai mai più", dice Francesco, che ricorda come la decisione di partire da solo in bicicletta sia nata dopo un suo viaggio in treno e poi in macchina in Lapponia, verso Capo Nord. Ricorda di aver visto due ragazze viaggiare in bicicletta. Le ricorda felici nel "vivere la loro vita in modo semplice". E racconta che lui, nella sua macchina a noleggio, si sentì "chiuso e non veramente aperto verso il mondo".
E la decisione di partire, per il suo viaggio estremo si è materializzata. Ma secondo Francesco, era già presente.
A volte penso che è quello per cui sono nato
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Nel periodo del deserto ho capito cosa vuol dire la parola silenzio. Questo viaggio mi ha fatto riscoprire cosa vuol dire la parola amore. E che la distanza è solo una cosa mentale
Ma non ha mai avuto un momento di sconforto che stava per fargli mollare tutto?
Francesco ricorda che al suo arrivo a Darwin tutte le motivazioni, che in passato aveva raccontato ai suoi cari per spiegare le ragioni del suo viaggio, fossero come scomparse dalla sua testa e che lui fosse quasi pronto a tornare a casa.
A fargli cambiare idea è stato proprio qualcuno che aveva salutato alla sua partenza dalla provincia di Mantova:
Con l'aiuto di mia madre soprattutto, che mi ha sostenuto tantissimo in questi primi tre giorni e mi ha rispiegato tutto quello che le avevo spiegato a casa [...], ho superato in 45 giorni quello che è veramente il posto più ostile all'uomo del mondo
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