Domenico è oggi un ingegnere di dati alla Telstra, vive a Melbourne con sua moglie, che lavora come assistente di lingua italiana in una scuola, e i loro due bimbi: Giorgia e Alessandro.
Ma esattamente 5 anni fa, Domenico lavorava come programmatore in una software house della sua città natale, Ragusa, e a 40 anni, con un inglese scolastico e i bambini, che all'epoca avevano rispettivamente 3 anni e 5 mesi, ha deciso insieme a sua moglie di tentare l'avventura australiana.
La coppia non aveva mai visitato l'Australia, ma la scelta di questo Paese è stata fatta in parte in virtù della presenza di parenti della moglie, che hanno offerto aiuto alla coppia. Un aiuto che, soprattutto nel primo periodo, si è rivelato decisivo.
La famiglia di Domenico si è quindi imbarcata verso l'Australia inizialmente con uno student visa: per i primi mesi lui si è dedicato a studiare l'inglese per 5 ore al giorno, lavorando ancora a distanza per l'azienda di Ragusa di cui era dipendente."Noi sin prima di partire ci siamo rivolti a una migration agent di Melbourne che ci ha guidati, dallo student visa al 457 al permanent visa", spiega Domenico, che ricorda anche di essere arrivato al 457 quando ancora era richiesto un punteggio 5 del test IELTS per la sua professione. "Fortunatamente io ho preso 6 'overall'", ricorda.
Domenico Campagnolo and his Family Source: Supplied
L'altra preoccupazione però era quella di poter riutilizzare quel risultato IELTS per l'ottenimento del Permanent Visa: inizialmente uno stesso esame era valido per soli due anni, mentre per sua fortuna il valore dell'IELTS è stato esteso a 3 anni di validità, quindi Domenico non ha dovuto rifare l'esame.
"La cosa strana è che se dopo due anni avessi dovuto rifare l'IELTS io penso che avrei potuto avere qualche problema. Forse avrei passato il listening (l'esame di comprensione, ndr) con un voto più alto, ma probabilmente ne avrei preso uno più basso nella parte scritta".
Questo perché, secondo Domenico, nonostante l'inglese migliori con la pratica quotidiana si perde quel "focus" sull'esame stesso che si ha dopo 8 mesi di scuola in cui ci si prepara solo per l'esame. Sottoporsi al test in un periodo in cui si lavora a tempo pieno forse avrebbe presentato qualche sfida in più.
Ma come ha potuto ottenere un visto 457?
"Non riuscendo io a trovare l'azienda che mi sponsorizzasse, ho creato la mia azienda qui e mi sono auto-sponsorizzato", spiega Domenico.
Attraverso il primo lavoro in Australia all'interno di una startup, nonostante fosse pagato meglio che in Italia ha capito di poter ottenere di più altrove. E questo grazie alla richiesta alta nel suo settore e al suo possesso di un 457.
"Trovare un nuovo lavoro significava trovare una nuova azienda che volesse siglare un contratto con la mia azienda".
Cercando un lavoro Domenico ha tentato la sorte con le migliori offerte disponibili sul mercato, e ha così iniziato a lavorare a NBN, una situazione professionale che Domenico ha finalmente ritenuto finanziariamente in linea con le sue aspettative. Ma dopo due anni il contratto con l'azienda è scaduto. Questo però non è stato un problema, Domenico ha subito trovato lavoro con la Telstra.Domenico attribuisce il suo successo in Australia in gran parte alla sua professione specialistica che gli ha permesso di accedere a un mercato del lavoro dove c'è alta richiesta. Ma secondo Domenico non basta solo il titolo di studio, serve anche un'attitudine ad adattarsi ad un contesto diverso dall'Italia: "ricordiamoci che l'Australia non è l'Italia".
Domenico Campagnolo Source: Supplied
Un contesto che secondo Domenico è differente sia in positivo sia in negativo.
"L'aspetto positivo è che in Australia trovi la meritocrazia, che non è solamente un concetto aleatorio: qui proprio la senti la meritocrazia. Un'altra cosa bella è che qui lavori con gente che proviene da tutte le parti de mondo. E questo ti fa pensare e ti porta la mente lontano da ogni forma d'ideologia razzista".
Ma secondo Domenico la cosa principale è la comunicazione, e per lui la lingua inglese è lo strumento necessario.
A questo punto la vita di Domenico e della sua famiglia appare ormai stabilmente legata all'Australia, con un tenore di vita elevato e la cittadinanza all'orizzonte. Infatti ha ottenuto la residenza permanente a giugno del 2017, a soli tre anni da suo arrivo nel paese.
"Non è un discorso di soldi, ma di vivere una vita tranquilla e non far mancare niente alla tua famiglia".
Ma ci sono dei rimpianti? E avrebbe fatto qualcosa diversamente se potesse tornare indietro nel tempo?
"Col senno di poi verrei in Australia almeno 10 anni prima perché venire qui con la famiglia è stato rischioso, me ne rendo conto adesso. Probabilmente sono arrivato con un bel po' d'incoscienza e molto ottimismo".
E se i suoi figli un domani gli dicessero di voler andare a vivere in Italia?
"Non so come sarà l'Italia tra 20 anni. Mi auguro che sarà migliore di oggi. Se non lo sarà comunque li lascerò andare perché secondo me il migliore insegnamento è vivere le proprie decisioni".