Il ministro dell'immigrazione David Coleman ha confermato nei giorni scorsi che il governo terrà d'occhio i movimenti bancari e residenziali di chi, da possessore di un visto regionale, fa domanda per la residenza permanente.
“Il problema è quello di tenere le persone nelle zone regionali e quindi cominciano da subito a controllare”, ha dichiarato a SBS Italian l’agente di immigrazione Emanuela Canini, “perché in passato, alcuni “furbetti” facevano i pendolari per lavoro ma vivevano fuori dei codici postali con cui avevano acquisito il visto”.
Il parlamento federale intanto, all’interno delle sue iniziative per promuovere l’immigrazione al di fuori delle principali città australiane, ha dato il via ad un’inchiesta per verificare quali sono i motivi per cui gli immigrati non scelgono le zone regionali come loro meta.
Inoltre è stato istituito un nuovo ente, il Population Centre, che studierà la composizione e la crescita della popolazione australiana, per poi suggerire possibili modifiche ai piani di infrastrutture.
A partire dal 16 novembre prenderanno il via i nuovi visti regionali, con i quali sarà obbligatorio rimanere in zone regionali per tre anni prima di poter richiedere la residenza permanente.
A questo requisito è legato l’annuncio del ministro dell’immigrazione di voler controllare i movimenti bancari per capire se la residenza nelle zone regionali è autentica o meno.
I nuovi visti regionali saranno due
Il 494, sponsorizzato da un datore di lavoro, che richiede dunque uno sponsor in zona regionale. Lo stipendio deve essere sempre quello medio di quell’occupazione in quella zona con un minimo di 53,900 dollari. Le occupazioni disponibili nella lista saranno molte, mentre il limite di età per fare domanda è fissato a 45 anni.
Il visto 491 inveceè il nuovo visto a punti, e richiederà sempre la nomination di una regione o di un famigliare che vive nella zona.
Per chi sceglie le regioni i punti verranno modificati, da 10 a 15; 10 punti invece verranno assegnati per chi è single, 5 punti per chi ha un partner con un inglese di livello 6 dell’Ielts, oppure 10 punti per un partner che oltre all’inglese ha anche l’occupazione sulla stessa lista e ha fatto il procedimento di riconoscimento.
“Penso che non ci saranno molte richieste, per via dello scoglio del riconoscimento professionale, che sarà esteso a tutti e imporrà una qualifica”
Per il procedimento la pratica rimane uguale. È necessario inserire i propri dati su Skill Select, la lista di attesa, e candidarsi.
Chi il 16 novembre si trova già su Skill Select vedrà il proprio punteggio aggiornato automaticamente senza dover ricompilare il modulo online. Chi invece ha fatto solo una bozza e l’ha salvata senza inviarla, dovrà ricompilare il modulo.
Dal visto regionale a quello permanente
Per richiedere la residenza permanente sarà necessario, nel caso del visto sponsorizzato, lavorare tre anni. È permesso cambiare sponsor senza far ricominciare i tre anni da capo, previa approvazione dello sponsor.
Per il visto a punti invece non solo bisognerà dimostrare di aver vissuto e lavorato in zona regionale, ma sarà necessario anche presentare tre dichiarazioni dei redditi con un imponibile di almeno 53,900 dollari.
“Questo potrebbe essere un problema se non si trova lavoro subito o se il visto viene approvato nel mezzo dell’anno fiscale”, commenta Emanuela Canini, “e quindi bisognerà magari aspettare la quarta dichiarazione dei redditi”.
È concesso spostarsi da una zona regionale all’altra e si hanno a disposizione cinque anni di tempo per mettere insieme le tre dichiarazioni dei redditi.
Dal 16 novembre verranno aggiunte Wollongong e Newcastle nella lista delle zone regionali, non troppo lontane da Sydney.