Partita da Monopoli, in Puglia, "giovincella, con la voglia di imparare l'inglese e la voglia di vedere questo immenso cielo laggiù, lontano, volevo l'Australia e volevo viverla."
Arrivata in Australia nel 2013 con il Working Holiday Visa, Marialuisa ha prima "lavorato sodo" per crearsi un gruzzolo, e poi ha "preso un furgone e viaggiato per 21mila chilometri".
"È stato un po' come andare in auto da Roma a Pechino e tornare indietro", racconta ai microfoni di SBS Italian.
Per ottenere la residenza permanente ha studiato per due anni, e lavorato come maestra d'asilo a Killmore, un paese a nord di Melbourne per quattro anni.
Ci sono voluti sei anni. Ci sono stati molti momenti in cui ho detto: 'Ma chi me lo fa fare'. Però non volevo mollare. Quando sei così vicino, non puoi mollare.
"A volte è un po' come sentirsi un uccello in gabbia perché hai le ali ma non puoi volare, perché devi continuare mantenere tutti questi doveri verso questo tipo di visto, di traguardo che hai cominciato a percorrere, perché mollare vorrebbe dire perdere tutto il lavoro creato", racconta.
"L'importante è porsi degli obiettivi e raggiungerli", conclude Marialuisa.